Il Gatto Nero di Federica Marchetti Sito sul giallo e dintorni
Vampiromania (edizioni Il Foglio, 2016) Scegliere di parlare della letteratura vampirica è come lasciarsi andare al peggiore degli incubi degli ultimi duecento anni. Dalla sua nascita (letteraria) a oggi il vampiro e il suo mistero sono stati oggetto di centinaia tra romanzi, racconti, film, telefilm, fumetti, cartoni animati, spettacoli teatrali, musical giungono fino a noi: oggi i vampiri sembrano sbucare fuori ovunque e il fascino che suscitano è ancora inspiegabilmente magnetico soprattutto nei confronti delle generazioni più giovani. Di recente il vampiro è tornato imponendosi come nuovo idolo della “cultura pop”, un’icona che detta legge ovunque. Incarna il sogno prometeico della vittoria sulla natura, della resurrezione del corpo e supera la paura della morte. Il vampiro è il simbolo delle nostre paure, dei fantasmi delle nostre menti e dei nostri cuori. E ancora il vampiro è il sex symbol ideale: il suo morso è metafora di godimento sessuale, è l’uomo del mistero che segue solo le sue regole, è consacrato alla ricerca del piacere, per l’eternità. Decidere di scrivere un libro sul vampiro è opera titanica e amletica. Ci si trova davanti ad un bivio. Prendere la strada dell’estrema serietà accademica consultando le infinite opere sull’argomento e realizzare un autorevole volume. Oppure leggere l’essenziale e produrre un agile volumetto di un centinaio di pagine per spiegare l’origine e l’evoluzione di un fenomeno che ha attraversato la storia dell’umanità per arrivare con tutto il suo vigore fino a noi. Qui si è scelta la seconda via e si proverà a raccontare il vampiro in poco più di cento pagine, dalla sua apparizione alla sua diffusione antropologica e folkloristica, dall’esordio in letteratura agli epigoni cinematografici e televisivi fino alla definitiva trasformazione in icona immortale.
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Vampiromania (edizioni Il Foglio, 2016) Scegliere di parlare della letteratura vampirica è come lasciarsi andare al peggiore degli incubi degli ultimi duecento anni. Dalla sua nascita (letteraria) a oggi il vampiro e il suo mistero sono stati oggetto di centinaia tra romanzi, racconti, film, telefilm, fumetti, cartoni animati, spettacoli teatrali, musical giungono fino a noi: oggi i vampiri sembrano sbucare fuori ovunque e il fascino che suscitano è ancora inspiegabilmente magnetico soprattutto nei confronti delle generazioni più giovani. Di recente il vampiro è tornato imponendosi come nuovo idolo della “cultura pop”, un’icona che detta legge ovunque. Incarna il sogno prometeico della vittoria sulla natura, della resurrezione del corpo e supera la paura della morte. Il vampiro è il simbolo delle nostre paure, dei fantasmi delle nostre menti e dei nostri cuori. E ancora il vampiro è il sex symbol ideale: il suo morso è metafora di godimento sessuale, è l’uomo del mistero che segue solo le sue regole, è consacrato alla ricerca del piacere, per l’eternità. Decidere di scrivere un libro sul vampiro è opera titanica e amletica. Ci si trova davanti ad un bivio. Prendere la strada dell’estrema serietà accademica consultando le infinite opere sull’argomento e realizzare un autorevole volume. Oppure leggere l’essenziale e produrre un agile volumetto di un centinaio di pagine per spiegare l’origine e l’evoluzione di un fenomeno che ha attraversato la storia dell’umanità per arrivare con tutto il suo vigore fino a noi. Qui si è scelta la seconda via e si proverà a raccontare il vampiro in poco più di cento pagine, dalla sua apparizione alla sua diffusione antropologica e folkloristica, dall’esordio in letteratura agli epigoni cinematografici e televisivi fino alla definitiva trasformazione in icona immortale.