PRESENTAZIONI & PARTECIPAZIONI:
ARTICOLI & RECENSIONI:
Dossier Malet (Writers Magazine Italia, n. 48, febbraio 2017)
20 febbraio 2000 TESI DI
LAUREA “La Parigi di Léo
Malet” presso Università
della Tuscia (Fac. Lingue
e Letterature Str.
Moderne).
3 marzo 2016 ore 17,30
ANNIVERSARIO
LETTERARIO: 30 anni
dalla morte di Léo Malet
presso il Caffè Letterario
(Via Garbini 59 a Viterbo).
30 maggio 2017 ore 18
APPUNTAMENTO IN
GIALLO presso il Caffè
Letterario (via Garbini 59
a Viterbo). A cura di Anna
Maria Garzillo.
Il
3
marzo
del
1996,
moriva
Léo
Malet,
autore
di
culto
in
madrepatria
ma
altrove
sconosciuto
ai
più,
oggetto
della
mia
tesi
di
laurea
Considerato
al
pari
di
Georges
Simenon
e
di
Frédéric
Dard
nel
campo
del
romanzo
poliziesco,
Malet
è
stato
l’inventore
del
néopolar
,
il
giallo
tipicamente
francese
degli
anni
’60-’70.
Poliziesco,
passato
surrealista,
vena
noir,
anarchismo
e
libertà
d’esprit
sono
le
caratteristiche
delle
opere
di
Malet
che
in
Francia
ha
rinnovato
il
genere
prendendo
spunto
dall
’hardboiled
americano
e
scrivendo
una
pagina
importante
della
letteratura
francese
del
‘900.
Sdoganato
in
Italia
dal
compianto
Luigi
Bernardi
(1953-2013)
che,
negli
anni
’90,
con
sapiente
intuito,
ha
tradotto
la
sua
Trilogia
nera
e
timidamente
approcciato
dal
Giallo
Mondadori
che
ha
pubblicato
quattro
inchieste
parigine
del
suo
Nestor
Burma,
Malet
è
stato
poi
tradotto
dall’editore
Fazi
che,
dagli
anni
2000,
gli
ha
dedicato
21
titoli
interrompendo
la
sua
pubblicazione
e
riprendendola
quest’anno
proprio
in
onore
dei
vent’anni
dalla
sua
scomparsa.
Ma,
giunti
nel
2016,
Malet
resta
un
autore
di
nicchia,
un
prodotto
per
cultori
del
genere
appassionati
di
giallo
francese.
Nemmeno
la
spinta
editoriale,
l’attenzione
dei
critici
più
attenti,
le
buone
intenzioni
e
la
curiosità
dei
lettori
di
gialli
sono
bastate
a
rilanciarlo
nell’Olimpo
degli
autori
di
bestseller.
Insomma,
a
tutt’oggi,
Léo
Malet
non ha raggiunto la popolarità ma è presente come un’ombra sugli autori che, dopo di lui, hanno raccolto la sua eredità.
2 marzo 2019
APPUNTAMENTO IN
GIALLO a cura dell’Ass.
Culturale La Scuffiaccia
(Villa S. Giovanni in
Tuscia)