Il Gatto Nero di Federica Marchetti Sito sul giallo e dintorni
Il cruccio di Henry James (edizioni Il Foglio, 2016) A cent’anni dalla sua scomparsa Henry James necessita di un doveroso omaggio e di un rispolvero per le nuove generazioni. Lo scopo del volumetto a lui dedicato è triplice: far conoscere Henry James a chi non lo ha mai sentito nominare e a chi non ha mai letto nessuna delle sue opere, sfatare un mito intoccabile e diffondere uno dei più grandi autori a cavallo dell’Otto-Novecento che, per la sua elegante profondità, rischia oggi di venire dimenticato. Riferimento per studiosi e accademici e autore di culto per i lettori più volenterosi, Henry James non è uno scrittore popolare. Intorno a lui non si muove il fanatismo che ha caratterizzato il destino di alcuni come Jane Austen o le sorelle Bront e le cose curiose sulla sua vita restano aneddoti occasionali. L’unico contributo alla sua causa letteraria sembra avergliela data il cinema che ha resto omaggio ad alcune delle sue opere più famose. Eppure nella sua sterminata opera letteraria egli si è cimentato nell’accurato approfondimento dell’animo umano, ritraendolo nelle sue infinite sfaccettature, sempre alla ricerca di un punto, di una cifra, a cui tutto si riferisce, senza trovarla mai: un po’ come quella ricerca del tempo perduto a cui si riferirà Marcel Proust, uno dei suoi più diretti eredi.
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Il cruccio di Henry James (edizioni Il Foglio, 2016) A cent’anni dalla sua scomparsa Henry James necessita di un doveroso omaggio e di un rispolvero per le nuove generazioni. Lo scopo del volumetto a lui dedicato è triplice: far conoscere Henry James a chi non lo ha mai sentito nominare e a chi non ha mai letto nessuna delle sue opere, sfatare un mito intoccabile e diffondere uno dei più grandi autori a cavallo dell’Otto-Novecento che, per la sua elegante profondità, rischia oggi di venire dimenticato. Riferimento per studiosi e accademici e autore di culto per i lettori più volenterosi, Henry James non è uno scrittore popolare. Intorno a lui non si muove il fanatismo che ha caratterizzato il destino di alcuni come Jane Austen o le sorelle Bront e le cose curiose sulla sua vita restano aneddoti occasionali. L’unico contributo alla sua causa letteraria sembra avergliela data il cinema che ha resto omaggio ad alcune delle sue opere più famose. Eppure nella sua sterminata opera letteraria egli si è cimentato nell’accurato approfondimento dell’animo umano, ritraendolo nelle sue infinite sfaccettature, sempre alla ricerca di un punto, di una cifra, a cui tutto si riferisce, senza trovarla mai: un po’ come quella ricerca del tempo perduto a cui si riferirà Marcel Proust, uno dei suoi più diretti eredi.