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Dizionarietto
proustiano
(edizioni Il Foglio, 2023)
A tutt’oggi Marcel Proust è considerato il più grande autore francese di tutti i
tempi e Alla ricerca del tempo perduto, la sua opera più celebre, un
monumento della letteratura entrato nel Guinness dei Primati per la sua
lunghezza: 9.609.000 caratteri, scritti in 3724 pagine (secondo gli esperti per
leggerla occorrono minimo 3 mesi). Proust fu un depresso, un indeciso, una
vittima di se stesso. Proust e il Narratore della Recherche (chiamato “Marcel”
solo due volte da Albertine ne La prigioniera) coincidono? S e no, resta un
mistero. Indubbiamente il Narratore è il portavoce di Proust: la Recherche è
una sorta di autobiografia dinamica. Per rendere omaggio al più grande
scrittore francese occorreva inventarsi qualcosa: imbarcarsi in un saggio
sarebbe stato pericoloso; provare a scriverne la biografia, una missione
impossibile; ogni commento o chiosa della Recherche avrebbe rappresentato
un suicidio letterario. Con la sua opera e la sua vita, Proust ci appare come
un vero e proprio mosaico, una girandola, un rebus da decodificare, un
labirinto dove è facile perdersi. Dai commenti e dalle perplessità dei suoi
lettori incontrati negli anni, è emerso che, per districarsi nel suo universo,
serve una guida essenziale ma efficace. Da qui l’idea di un piccolo dizionario,
di facile e rapida consultazione dove ritrovare nomi, luoghi e parole chiave
nel tentativo di indirizzare il lettore verso una più comprensibile e godibile
passeggiata tra le 3724 pagine dell’immensa opera proustiana. Alla ricerca di
Proust, perduto e ritrovato.